mercoledì 22 giugno 2011

Identikit del volontario


Vive l'attività di volontariato come compensazione dei propri vuoti affettivi e come completamento e maturazione della propria vita; è individualista e completamente disinteressato ai momenti politici e di socializzazione con il proprio gruppo, ma è capace di porsi a completa disposizione delle persone che ne hanno bisogno e di stabilire con i propri destinatari una relazione affettiva profonda. Una vita equilibrata distribuita tra gli impegni di famiglia, il lavoro e l'attività volontaria; una persona normale, un cittadino qualunque.

E' questa l'immagine del volontario moderno che emerge da una recente ricerca realizzata dalla Fondazione Italiana per il Volontariato in collaborazione la società Mesomark Group. “La ricerca - spiega Simona Menna, psicologia e ricercatrice della Fondazione - si è proposta di indagare in profondità gli atteggiamenti e le motivazioni di un campione di 145 volontari che da oltre tre anni si dedicano agli anziani e ai malati in generale, cioè alle due utenze maggioritarie dell'azione di volontariato. Le organizzazioni di volontariato, nelle quali sono state scelte le persone da intervistare, sono di matrice cattolica, ma anche aconfessionale o religiosa non cattolica e sono distribuite in tutto il Paese”.

Quali ragioni muovono una persona all'attività di volontariato?
Le motivazioni sono spesso di carattere personale, episodi dolorosi vissuti in prima persona, sofferenze che toccano la sfera sentimentale ed umana. L'intento è quello di compensare vuoti intimamente percepiti oppure quello di migliorare la propria personalità, di sentirsi utili. Il volontario va alla ricerca di una autogratificazione. Nella motivazione al volontariato ha maggiore importanza il significato "compensatorio" che quello "socializzante". Cioè il gruppo non rappresenta un luogo di socializzazione, ma piuttosto una opportunità per compensare carenze e vuoti intimamente percepiti.

Può farmi un esempio?
L'esperienza di una malattia che ci ha colpiti da vicino: personalmente o quella di un congiunto. Episodi quindi che ci sensibilizzano nei confronti del dolore.
Nasce così l'esigenza di rimuovere la sofferenza con un investimento emotivo coinvolgente e l'impegno volontario rappresenta una opportunità adatta all'instaurarsi di solidi affetti all'interno di una relazione vissuta da protagonisti, sia da parte del volontario che dal destinatario dell'azione volontaria.

Il vissuto dell'attività sociale come si ripercuote negli aspetti della vita quotidiana del volontario?
La maggior parte dei volontari intervistati "vive una esistenza equilibrata", cioè ben distribuita tra gli impegni della famiglia, del lavoro, delle attività sociali, ecc... Percepiscono con soddisfazione la propria vita e vivono l'attività di volontariato come una scelta che rappresenta il traguardo di una raggiunta maturazione. E' un arricchire i propri sentimenti aiutando le persone bisognose. Quindi è un completamento della propria vita, una maturazione individuale. Per i volontari resta comunque al vertice della scala dei valori l'impegno familiare, seguito da quello per il lavoro e poi ancora dall'impegno volontario.

Dalla ricerca emergono tipologie particolari di volontari?
C'è una elevata eterogeneità delle persone impegnate nell'attività di volontariato, non prevalgono né categorie professionali, né livelli economici e culturali, né uomini o donne, né fasce di età particolari. In sostanza, come tante altre volte è stato detto, non occorre essere dei super eroi per essere impegnati nel volontariato. Il volontario è un cittadino comune e non ha niente di fantastico o caratteristiche speciali. Il volontariato è un fenomeno maturo e questo avvalora ancora di più la serenità e la convinzione con cui si fanno certe scelte. A discriminare l'inserimento nei gruppi attivi è, invece, la diversa condizione di vita del volontario stesso: persone giovani e mature con elasticità di impegni lavorativi e familiari prediligono forme di volontariato dinamico (guida di ambulanze, trasporto malati e feriti, protezione civile), mentre casalinghe e pensionati preferiscono attività più sedentarie (assistenza ai malati ed anziani negli ospedali, nelle case dì riposo, nelle abitazioni).

Quale rapporto ha il volontario con l'organizzazione in cui svolge attività sociale?
L'attività di volontariato si abbraccia non tanto per un'ideologia di tipo politico o carismatico ma per una serenità interiore che ci raggiunge e di conseguenza quello che importa è soltanto mettersi a disposizione delle persone che ne hanno bisogno.
Il gruppo in questo contesto ha un valore secondario, non si fa volontariato per socializzare, per avere qualcuno con cui uscire, qualcuno da incontrare, ma per instaurare una relazione affettiva tra il volontario e chi riceve l'azione volontaria.  E' più un sistema di valori che di ideologie. E' una attività che si fa con molta serenità interiore.
Il carattere individualistico con cui i volontari vivono il sentimento di appartenenza al gruppo trova riscontro nel modo in cui essi si collocano nei confronti della struttura del gruppo stesso, che percepiscono e definiscono con forza "democratica".
Ma non c'è dubbio, e la ricerca stessa lo rileva, che in Italia la maggioranza dei gruppi di volontariato organizzato possiede una struttura verticistica, di stampo piuttosto autoritario. Il volontario, allora, sembra non curarsi degli aspetti autoritaristici della propria organizzazione; si può aggiungere che molti intervistati ammettono di non conoscere la struttura interna del gruppo e di non essere interessati a conoscerla. I volontari inoltre mostrano poco interesse ad instaurare rapporti con gli altri gruppi e ancora meno con le amministrazioni pubbliche.

Valori religiosi muovono le persone all'attività di volontariato?
Certamente, anche la componente religiosa incide parecchio nella scelta di fare volontariato, però a livello nazionale, la nostra indagine quantitativa evidenzia una pari distribuzione tra le organizzazioni che si dichiarano di matrice cattolica e quelle aconfessionale. E' chiaro comunque che la componente cattolica e religiosa è molto forte.

© AF, dicembre 1995


video dal sito:
Centro di Servizio per il Volontariato di Ravenna

Nessun commento:

Posta un commento