lunedì 15 novembre 2010

Dio e la fisica dell'immortalità


L’opera di Frank Tipler: La fisica dell’immortalità, la cosmologia e la resurrezione dei corpi, ci pone di fronte ad una teoria fisico-matematica sperimentale di un Dio onnipresente ed onnipotente che un giorno farà risorgere tutti gli esseri umani a vita eterna.

La fisica dell’immortalità, la cosmologia e la resurrezione dei corpi (Frank Tipler) ossia la “teoria del Punto Omega”, una teoria fisico-matematica sperimentale di un Dio onnipresente, onnisciente ed onnipotente, che in un giorno futuro farà risorgere tutti gli esseri umani alla vita eterna in un luogo che per ogni aspetto fondamentale somiglia al Paradiso della tradizione ebraico cristiana. Un Dio-Punto Omega che ci ama, perché è misericordioso. Ognuno di noi rivivrà in un nuovo Paradiso e in una nuova Terra.
I singoli concetti della teoria – per esempio “anima”, “resurrezione dei morti”, “vita eterna”, “Dio”, “Spirito Santo”, ecc… - vengono presentati come principi della fisica pura, senza fare mai appello ad una Rivelazione, ma unicamente ai risultati concreti e alle conoscenze acquisite dalla scienza moderna.
“Il Punto Omega – scrive il paleontologo e sacerdote gesuita Teilhard de Chardin, nell’opera Il Fenomeno umano – è la meta ultima dell’albero della vita e in particolare del suo germoglio principale, la specie umana”. È l’opera di Teilhard de Chardin che ha ispirato la teoria del Punto Omega, anche se poi per la parte scientifica Tipler procede per un sentiero diverso. Ma alla fine del percorso il modello cosmologico teoria del Punto Omega del fisico, che ancora oggi (ha dichiarato pubblicamente) e finché non viene confermata la sua teoria si considera ateo, ritrova esattamente e certo paradossalmente le quattro proprietà fondamentali del Punto Omega-Dio enunciate nel 1939 dal teologo Teilhard.
Il Punto Omega: consente all’umanità di sfuggire alla morte - è nel futuro ultimo, non nel tempo, ma sul confine di tutto il tempo futuro, ed è il limite di tutte le sequenze temporali che esso attira dentro di sé – e lo si può considerare analogo alla singolarità nel punto che forma l’estremità appuntita di un cono (questa è la ragione per la quale Omega viene chiamato “Punto”). Può nascere soltanto in un sistema geometrico limitato e finito come la superficie della Terra, perché soltanto in ambienti siffatti l’umanità è obbligata ad aggregarsi nel Punto Omega, soltanto in un sistema siffatto è possibile una comunicazione incessante (nel modello di Tipler è l’Universo che è chiuso).
Tipler formula, a partire dalle leggi della cosmologia e dalle equazioni di campo di Einstein, una teoria del futuro dell’Universo fisico (500 pagine, recentemente tradotte anche in italiano). Esistono tre tipi fondamentali di modelli dell’Universo: aperto, piatto e chiuso. Un Universo chiuso (ed è l’ipotesi considerata da Tipler) ha un volume finito nello spazio, ma non ha confini, l’analogo tridimensionale di una sfera.
Un Universo chiuso parte da una singolarità iniziale (il Big bang), si espande fino a raggiungere le dimensioni massime e si ricontrae (Big crunch) fino ad arrivare ad una singolarità finale (Punto Omega).
L’escatologia di Tipler pone come postulato di base che la vita non finisca, ossia che c’è la possibilità della vita eterna. Non vi è alcun argomento determinante per decidere tra diverse ipotesi, ma come dichiara l’autore: “Noi fisici sappiamo che è più probabile che sia corretto un postulato bello piuttosto che uno brutto”, ed il principio più bello di ogni altro è che la morte non sia inevitabile, che non è necessaria la scomparsa finale di tutto ciò a cui possiamo tenere. La conseguenza più affascinante del postulato della vita eterna è che deve esservi in questo futuro (ma anche nei due sensi matematici precisi, cioè nel presente e nel passato) una Persona che è onnipotente, onnisciente, onnipresente e che è contemporaneamente trascendente ed immanente l’Universo fisico di spazio, tempo e materia. Nel suo aspetto temporale immanente, la Persona cambia (la sua conoscenza e il suo potere sono sempre in aumento), ma nel suo aspetto eterno trascendente, la Persona è in eterno perfetta ed immutabile. La teoria mostra che la Persona ha una struttura “puntiforme” nel futuro remoto, è per questo che viene definita: Punto Omega. In termini matematici il Punto Omega è il completamento di tutta l’esistenza finita. Tutta l’esistenza finita è inclusa in questo completamento, ma il completamento è più dell’esistenza finita. Successivamente viene dimostrato che l’Universo esiste necessariamente e si mantiene in vita da solo se e solo se nell’Universo esistono la vita e il Punto Omega. Allora il Punto Omega esiste necessariamente ed inoltre la Realtà ultima è personale.
Il Puto Omega è Dio, l’Essere stesso, poiché non può esservi più essere di tutto l’Essere e questo Essere ha gli attributi divini. Viene inoltre dimostrato che l’Universo (e in genere tutto ciò che esiste) è contingente, nel senso particolare che, nonostante esista necessariamente, dipende (è generato) dalla libera decisione di Dio.
La funzione d’onda dell’Universo (a patto che soddisfi le condizioni al contorno del Punto Omega) è un campo energetico universale (analogo all’”energia radiale” di Teilhard de Chardin), un campo fisico mai scoperto finora, da considerare come l’origine di tutta la vita ed identificabile con lo Spirito Santo.
Ma il Dio cristiano è molto più del Dio del fisico-filosofo: è un Dio di amore e di misericordia, un Dio che concede la vita eterna ad ogni singolo essere umano. Tipler dimostra che il Punto Omega ha la capacità fisica di far resuscitare tutti gli esseri umani vissuti in ogni tempo e di concedere loro la vita eterna e questo poiché è probabile che ci ami, quindi l’immortalità è dono del suo amore altruista. La vita dei morti resuscitati sarà di una qualità molto superiore rispetto alla vita che praticamente tutti vivono al giorno d’oggi o hanno vissuto in passato, è l’amore di Dio per noi che lo garantisce. La natura precisa di questa vita dipende dalla scelta del Punto Omega di sospendere o meno la nostra innata finitezza. La vita dei risorti potrebbe essere una esplorazione di quell’inesauribile realtà che è il Punto Omega o un continuo divenire individuale. In entrambi i casi Tipler dimostra (e ne traccia a grandi linee una mappa spazio temporale) che nel futuro prossimo esisteranno quei due regni che è possibile descrivere in maniera precisa come “Paradiso” e “Purgatorio” e l’”Inferno” (quest’ultimo dipende dall’eventuale sospensione della finitezza umana).
La teoria del Punto Omega e della resurrezione è fisica pura, non vi nulla di soprannaturale e non si fa mai appello, in alcun punto, alla fede. È un lavoro che ha il fascino delle imprese difficili, è il primo tentativo organico (almeno che si conosca) della scienza ufficiale di affrontare, aldilà di comodi e facili pregiudizi e giustificazioni accademiche, domande e questioni che hanno interessato l’uomo da secoli. Il rapporto tra scienza e teologia, dopo secoli di litigi, di silenzi, di contrasti e di vaghe speranze di conciliazione, sembra debba proseguire con toni meno violenti e forse con obiettivi simili, se non uguali.
La storia culturale dell’uomo torna, anche se molto lentamente, a conciliare il Sapere con il Credere, ad armonizzare questi due aspetti prioritari della personalità umana. Più che mai oggi il Sapiente è persuaso che il suo Sapere non è altro, in effetti, che un Credere travestito. La teologia e la scienza tornano a sfidarsi reciprocamente, anche se rimane la consapevolezza che entrambe dovranno ancora percorrere un lungo cammino alla ricerca di una Verità che sia speranza per ogni uomo.

© AF, marzo 1997

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