martedì 27 luglio 2010

Creazione artistica


In questo video l’artista presenta se stessa attraverso una serie di scatti fotografici. Non è semplice creare una immagine di se nella mente di una persona che  si trova a passare, anche solo per un istante, davanti a una qualsiasi forma di opera creativa.
La scelta del video è per rendere più immediato allo spettatore la conoscenza  dell’artista e farlo addentrare in uno dei momenti più intimi e più reconditi: l’inizio della creazione di un’opera.
Il colore incomincia a staccarsi dalla mano, dalla pelle per andare a fondersi e mescolarsi con la tela e creare.
Il colore scivola via e da forma alle pulsioni interne che spingono l’artista a parlare di Sé attraverso un quadro. L’energia iniziale con la quale si cerca di dare forma al proprio intimo viene quasi bloccata da una forma di pudore, o meglio, di timidezza nell’esporre troppo se stessi a un occhio critico di un pubblico informe.
Il colore ritorna indietro e si impadronisce della pelle… non vuole fuggire, non vuole abbandonare chi lo ha reso da entità astratta a forma vitale, espressione di emozioni e di vita.

L’artista è combattuta tra allontanarsi dalla forma, che oramai ha dato al colore, o prenderne parte fisicamente e fondersi con il suo giallo, il suo rosso, il suo verde, il suo nero. 
Richiede energia decidere di lasciare andare il proprio inconscio plasmato, e decidere di ritornare là dove si è iniziati: dalla terra, dal sole, dall’aria.
Terra, sole e aria per poter ricominciare questa lotta di emozioni tra mostrare, plasmare o rimanere nascosti.

possibile fruizione:
Abbandonarsi ai colori, alla musica, alle atmosfere delineate per poi ricongiungersi attraverso il percorso dell’artista al proprio percorso di vita, di emozioni, di ricordi, di sogni.
L’arte attraverso il suo paesaggio e i suoi simboli universali può unire vite ed emozioni, far scoprire parte di Sé e della propria Verità di vita, può riuscire a dare voce e senso al nascosto di ciascuno, di colui che è capace di mettersi in ascolto con il profondo dell’altro.

© AF, giugno 2010

Nessun commento:

Posta un commento